Sotto questa spinta e trovandomi in una crisi della coppia parto per un training con l’intenzione di farmi monaco. Da prima mi sono fermato a Verona in Porta Vescovo sede vecchia dell’associazione e stetti la per una decina di giorni. Questo posto era la sede italiana più vecchia. Si tenevano seminari di meditazione singola e collettiva. Una palazzina su più piani era DIVENUTA LA MIA SECONDA CASA. Poi mi recai in Germania a Dussendolrf. Il centro era una casa con molte stanze. Ricordo che oltrepassata la strada vi era un piccolo CIMITERO DOVE DI NOTTE SULLA TOMBE MI RECAVO A MEDITARE. Con gli occhi chiusi rimanevo la per ore senza muovermi, vincendo la paura rimanevo fermo. L’orario era il solito degli ashrama, sveglia alle 4 del mattino, doccia o bagno freddo, Kirtana e meditazione collettiva, poi le posizioni singole di yoga-asana- poi ancora kirtana e meditazione collettiva. Finito vi era la TOTALE PROSTRAZIONE AL GURU ed infine sempre in silenzio la colazione. Le pratiche continuavano con un DIGIUNO TOTALE una volta alla settimana, classi di yoga e di filosofia, VEGLIE DI MEDITAZIONE, servizio alla casa ed all’orto, pulizie, servizio alla cucina ed ancora digiuni e meditazioni. Di regola si meditava 4 volte al giorno. La disciplina era al primo posto ed il MONACO RESPONSABILE ERA MOLTO SEVERO ED ESIGENTE. Stetti in quel posto per quasi un anno , ma con più ci rimanevo con più mi rendevo conto che la vita del monaco non era adatta per me. Preferivo stare a contatto con la gente anche se ritenevo che questa strada era la più difficile in quanto non mi permetteva di vivere a contatto diretto con il guru e che LA VITA DEL MONDO MI AVREBBE SVIATO DALLA REALIZZAZIONE. Ma era meglio così. Più avanti ne compresi il perché. Tornato a casa trovai che la mia compagna era più in crisi di prima. ORA ERA LEI CHE VOLEVA FARSI MONACA E CERTAMENTE IL RAPPORTO NON ERA PER NULLA MIGLIORATO.
mercoledì 22 aprile 2009
venerdì 17 aprile 2009
Le due possibilità
Era il tempo in cui i monaci ed i discepoli come me si dedicavano completamente alla MISSIONE DEL GURU
I monaci erano fedeli ed aderivano completamente al loro ruolo di seguaci. Esaltando la loro missione la passavano ai discepoli come una più alto e virtuoso SACRIFICIO DELLA PROPRIA VITA . Solo quel sacrificio poteva portare ad una nobile esistenza, l’altro era il matrimonio. SPOSARSI E DEDICARSI IN COPPIA ALLA MISSIONE del guru era una nobile verità che utilizzando la sinergia del maschile del femminile poteva contribuire a fondare scuole, servizi di volontariato, cooperative, distribuzione dei libri, centri di meditazione e altro ancora. I MONACI VENIVANO E CONTROLLAVANO che il lavoro svolto fosse fatto nel migliore dei modi. Il loro compito era di stilare un rapporto e mandarlo alla sede continentale. Quello europeo era a Berlino. Questa spinta alle due strade faceva si che MOLTE COPPIE SI SPOSAVANO SECONDO IL RITO INDÙ, cosa che anch’io feci in una giornata di sole… Altri SEGUIVANO LA VIA DEL MONACHESIMO, come fecero alcuni miei compagni e compagne di viaggio, ad esempio Massimo ancora oggi monaco di quell’ordine. Ne vidi tanti che LASCIAVANO CASA ED AFFETTI per seguire il guru andare in un training center e sparire in qualche sperduto paese a portare la missione del guru. Nonostante mi fossi sposato e preso i voti del matrimonio I MONACI SPINGEVANO PERCHÉ DA COPPIA NOI DIVENTASSIMO DEI NOVIZI E POI MONACI DELL’ORDINE.
mercoledì 1 aprile 2009
La castità o il Brahamachary
La castità è sempre stato L’OGGETTO DI PUNTA del sentiero. Non avere rapporti sessuali o delimitarne il loro uso era una pratica che andava per la maggiore. Casti erano i monaci e le monache e questo permetteva loro di indicarne la giustezza dell’insegnamento. Presi alla lettera questa via e per oltre CINQUE ANNI anche se vivevo in coppia non ebbi alcun rapporto. Per ovviare al desiderio sessuale si praticavano i DIGIUNI E LE TAPAS- pratiche ascetiche- Per CONTROLLARE GLI IMPULSI SESSUALI si portava un lungota- una fascia ben stretta per sorreggere i testicoli ed impedire la circolazione dell’energia sessuale. Ogni giorno questa fascia veniva lavata e sostituita da un’altra. Vi era la regola di non aver tanti indumenti solo lo stretto necessario. Gli insegnamenti del guru vertevano sul CONTROLLO ENERGETICO e sul controllo dell’impulso sessuale. Libri e parole erano spese a questo argomento.