mercoledì 22 aprile 2009

Parto per il training

Sotto questa spinta e trovandomi in una crisi della coppia parto per un training con l’intenzione di farmi monaco. Da prima mi sono fermato a Verona in Porta Vescovo sede vecchia dell’associazione e stetti la per una decina di giorni. Questo posto era la sede italiana più vecchia. Si tenevano seminari di meditazione singola e collettiva. Una palazzina su più piani era DIVENUTA LA MIA SECONDA CASA. Poi mi recai in Germania a Dussendolrf. Il centro era una casa con molte stanze. Ricordo che oltrepassata la strada vi era un piccolo CIMITERO DOVE DI NOTTE SULLA TOMBE MI RECAVO A MEDITARE. Con gli occhi chiusi rimanevo la per ore senza muovermi, vincendo la paura rimanevo fermo. L’orario era il solito degli ashrama, sveglia alle 4 del mattino, doccia o bagno freddo, Kirtana e meditazione collettiva, poi le posizioni singole di yoga-asana- poi ancora kirtana e meditazione collettiva. Finito vi era la TOTALE PROSTRAZIONE AL GURU ed infine sempre in silenzio la colazione. Le pratiche continuavano con un DIGIUNO TOTALE una volta alla settimana, classi di yoga e di filosofia, VEGLIE DI MEDITAZIONE, servizio alla casa ed all’orto, pulizie, servizio alla cucina ed ancora digiuni e meditazioni. Di regola si meditava 4 volte al giorno. La disciplina era al primo posto ed il MONACO RESPONSABILE ERA MOLTO SEVERO ED ESIGENTE. Stetti in quel posto per quasi un anno , ma con più ci rimanevo con più mi rendevo conto che la vita del monaco non era adatta per me. Preferivo stare a contatto con la gente anche se ritenevo che questa strada era la più difficile in quanto non mi permetteva di vivere a contatto diretto con il guru e che LA VITA DEL MONDO MI AVREBBE SVIATO DALLA REALIZZAZIONE. Ma era meglio così. Più avanti ne compresi il perché. Tornato a casa trovai che la mia compagna era più in crisi di prima. ORA ERA LEI CHE VOLEVA FARSI MONACA E CERTAMENTE IL RAPPORTO NON ERA PER NULLA MIGLIORATO.

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